Dal diario di Bordo dei Cuccioli del Bosco È passato poco più di un mese dall’inizio di questa nuova avventura e anche noi, Cuccioli del Bosco, siamo ormai diventati degli allegri vagabondi, cuccioli colorati che trotterellano tra le viuzze del paese e i prati circostanti. È proprio nato un nuovo gruppo di piccoli esploratori! Siamo partiti con molta calma, ci siamo dati tempo per crescere all’interno del rifugio, coccolandoci con tante letture, giochi e laboratori; abbiamo vinto sicurezza nel movimento all’interno del nostro cortile e piano piano abbiamo spinto i nasini al di fuori del territorio conosciuto, ricercando nuove avventure. La voglia di seguire l’istinto era tanta, la percepivo dal modo in cui i loro occhietti scrutavano i bimbi più grandi vestirsi rapidi alla volta del bosco, ma ci è voluto un periodo di assestamento. Ci siamo dovuti dare tempo per crescere come gruppo: abbiamo imparato piano piano ad ascoltarci, a seguirci e ad aspettarci. Tutti elementi indispensabili per muoversi fuori. Il tempo è stato indispensabile per prendere dimestichezza con l’attrezzatura necessaria: a due anni è più facile voler stare scalzi che con gli scarponi, nudi piuttosto che con una tuta antipioggia addosso. Eppure con pazienza ed esperienza diretta tuta e scarponcini sono diventati i nostri migliori amici, indispensabili per vivere in libertà momenti in natura! Il cortile, pensato e costruito con materiali naturali, è stato per le prime settimane il nostro unico ‘fuori’, contesto protetto e delimitato, in cui sperimentare in sicurezza: gioco, dinamiche di gruppo, attività artistiche e motorie. Abbiamo lavorato insieme alla costruzione del piccolo orto , trapiantando qualche pianta di verdura invernale e allestendo un vaso di viole per aggiungere colore ed allegria. Il letto di terra delle piante si scopre essere intoccabile se si vuol vedere crescere finocchi e broccoli! Quando si ha voglia di giocare e travasare il cassone da gioco con terra e sabbia è sempre a disposizione, a cui aggiungere pale e carriole per organizzare cantieri perpetui! Si è allenato il movimento sui ceppi: salite, discese e salti sempre diversi grazie alle tante disposizioni possibili. Con il passare del tempo abbiamo così abbiamo immagazzinato tanta esperienza utile, su come muoversi, da soli, in gruppo ed in relazione alla natura che ci circonda. A questo punto è stato possibile pensare ad un altro ‘fuori’, meno strutturato, via via più intrigante e tutto da scoprire. Abbiamo iniziato con qualche timida passeggiata in paese, dove abbiamo scovato una vecchia fontana in cui vivono tantissimi pesci rossi (inutile dire che i bambini se ne sono innamorati subito!) Dalla nostra amata fontana ci siamo spinti più su, alla conquista dei prati e delle rive sovrastanti. Abbiamo percorso numerose volte il sentiero erboso che porta in cima alla collinetta, ci siamo allenati su un terreno di saliscendi, ma comunque morbido, dove si passa dall’inciampare al rotolare… ridendo, come solo i bambini sanno fare! La collinetta si erge alla fine del paese, in un punto molto panoramico, uno spettacolo nelle giornate di bel tempo: quanta bellezza intorno a noi! Nel prato abbiamo raccolto le prime foglie gialle e rosse dell’autunno, abbiamo giocato a strisciare i sederini giù per la riva, scoprendo cosi un nuovo divertente modo di discesa... e anche per questo, grazie alla nostra tuta!!! Qualche giorno fa infine ci siamo spinti ancora un po’ oltre, entrando per la prima volta nel bosco! Siamo partiti con l’intento di raccogliere castagne: non è proprio autunno senza questo dolce frutto, anche per i Cuccioli. È stato un tripudio di energia e felicità! Un sentiero abbastanza semplice, alla portata dei piccoli, che comunque ci ha permesso di camminare tra faggi e castagni, tenendoci ben impegnati nel cammino con sassi e radici. I nasini si spostavano incessantemente su e giù, un meraviglioso stupore di fronte alla maestosità dei fusti circostanti e un’attenta ricerca di funghi, ricci, legnetti e lumachine. È stato un bellissimo momento di raccolta, di gioco spontaneo e di esplorazione, che ci ha riportato a casa stanchissimi ma con tanta soddisfazione e voglia di far vedere a mamma e papà il nostro raccolto! Ora non ci resta che aspettare la prossima avventura, intanto… buone caldarroste a tutti! Articolo di Valentina Rolando
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Aprile 2020
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