Ci ricorderemo dell’autunno appena trascorso come di un autunno ricco d’ acqua, di freddo e di tuffi nelle pozzanghere, un autunno di tute inzuppate e stivali perennemente ‘impacioccati’, in cui il contatto con la natura è stato una costante attraverso l’energia dell’acqua e della terra, che come due compagni di viaggio ci hanno regalato momenti fangosi divertenti e creativi. Ma è stato anche un autunno ricco di momenti al caldo nel nostro rifugio ed in questo diario di viaggio vorrei raccontare di come sia possibile trasformare le esperienze artistiche in momenti di incontro con la natura, dall’uso dei materiali, al setting creativo. Il mondo dei cuccioli è ricco di gran assaggiatori, motivo in più per abbandonare o comunque limitare l’uso di colori a tempera per esempio, a favore di una ricerca di estratti, vegetali o alimenti che con qualche accortezza possono trasformarsi in fantastici elementi di colore, potenzialmente assaggiabili. Molti suggerimenti possono essere trovati nel testo ‘Facciamo i colori’ di H.Arendt, ma tutto il resto arriva vivendo con i piccoli e con ciò che la vita di tutti i giorni offre. E cosi ecco una carrellata di ciò che abbiamo sperimentato in questi mesi. Qualche tempo fa, passando da Roussillon nelle terre d’Ocra, mi ero imbattuta nella famosa terra, utilizzata da pittori di tutto il mondo; da allora il mio barattolo di terra rossa di tanto in tanto fuoriesce dagli scaffali, per offrire ai piccoli un’alternativa al classico acquerello. Unita all’acqua infatti e con l’aggiunta di un rosso d’uovo per dare luminosità, si trasforma in un bellissimo colore che ci ha accompagnato in questi mesi negli esperimenti sulle foglie d’autunno raccolte, trasformate, incollate e colorate. Estratti di verdura o frutta e polveri vegetali facilmente acquistabili offrono la possibilità di sperimentare colore e profumo allo stesso tempo; cavolo viola, rapa rossa e spinaci sono tre esempi di verdure da cui è possibile estrarre colore facilmente con l’aiuto di un frullatore e a cui si può aggiungere poi la farina, per modificarne la consistenza e trasformare l’acquerello in una divertente crema colorata da spalmare sulle mani. Abbiamo spesso usato questi colori, che ormai i cuccioli si divertono a mescolare da soli, per colorare la classica pasta di sale, utilizzata per fare stampini di pigne e foglie o per creare chicche da colorare. In questa carrellata non poteva mancare il re del nostro autunno: il fango. Eh già perché oltre ad essere un fedele compagno di divertimenti e scivolate, il fango è forse la principale fonte di creazioni artistiche: quante volte, a mollo in una pozzanghera, si può osservare come tutt’ad un tratto il corpicino si blocchi e solamente le piccole ditina continuino a muoversi in maniera accurata , ‘puciando’ a terra e spalmando fango sul resto del corpo e dei vestiti creando i disegni più disparati ? Da noi, quest'autunno, tutti i giorni! Talvolta però si decide di portare ‘a tavola’ il nostro ingrediente d’arte e cosi, aggiungendo qualche foglio e qualche pennello, decidiamo di dare una forma più ufficiale ad un’esperienza che i bambini normalmente si autocreano. Tutto ciò è possibile perché, parlando di setting creativo, anche nel nostro cortile come in rifugio sono sempre presenti materiali artistici a cui i piccoli hanno liberamente accesso. Ciascuno è libero di decidere quale sia il momento migliore per sé per ‘fare arte’, dentro o fuori. All’interno un tavolo rotondo senza sedie è adibito proprio alle creazioni artistiche: i bambini sono liberi di muoversi, utilizzare fogli, colori e materiale naturale sempre presente negli scaffali vicini. Ciò non vuol dire che non si possano proporre attività, anzi molto spesso quando mi accingo all’armadio i bambini spontaneamente corrono intorno alle mie gambe, curiosi di vedere quale novità o proposta io metta sul tavolo rotondo. Non sempre a tutti piace, talvolta capita che poi qualcuno se ne torni al proprio gioco e cosi non tutti sempre partecipano... ma è proprio da questo ‘indice di gradimento’ che poi si calibrano le proposte successive, riproponendo esperimenti riusciti o inventandosene di nuovi. In ultimo una piccola dolce parentesi su Dicembre, mese in cui ci siamo adoperati per abbellire il nostro rifugio in attesa del Natale. Sì, in effetti abbiamo abbandonato un po’ gli esperimenti sui colori, ma ci siamo concentrati su come utilizzare il materiale naturale e di recupero per creare elementi decorativi.
Pigne imbiancate, arance essiccate profumatissime, rami di pino, alberelli di feltro... un pullulare di materiale passato dalle piccole manine ai fili appesi intorno a noi. E cosi anche quest’autunno ricco di acqua, fango, pozzanghere e molto altro è passato! Articolo di Valentina Rolando |
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Aprile 2020
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